Ti sei mai trovata davanti al foglio bianco con una sensazione di smarrimento? Quel mix di emozioni contrastanti tra l’eccitazione per un nuovo inizio e il timore di non sapere da dove partire? Ti capisco profondamente, perché ci sono passata anche io. Prima temevo il momento del planning annuale. Lo rimandavo all’infinito, sopraffatta da mille dubbi: da dove inizio? Per quanto tempo devo pianificare? E se poi cambio idea? Mi sembrava di dover partire sempre da zero, come se tutto quello che avevo costruito fino a quel momento, non contasse. Ma oggi ti racconto di come ho trasformato questo momento da fonte di stress, a un’opportunità per definire tempi e modalità del mio lavoro e pianificare con serenità le attività principali dell’anno.
In questo post vedremo come trasformare il planning annuale da un momento di reazione tattica ad un momento di azione strategica per il tuo business!
Trasforma il timore del planning annuale in opportunità
Pianificare l’anno può sembrare un compito monumentale, soprattutto se sei una solopreneur che cerca di bilanciare creatività, obiettivi di business e vita personale. Anche io, per anni, ho rimandato questo momento. Mi sentivo sopraffatta dai dubbi: da dove cominciare? Come pianificare senza sentirmi intrappolata? E se poi cambio idea? Ma ho scoperto che la chiave non è reinventare tutto da zero: soprattutto se non sei al tuo primo anno di attività, hai già ciò che ti serve per creare un piano efficace e sostenibile. Proviamo insieme il mio processo in 5 passi, che eliminerà il timore della pianificazione annuale e trasformerà questo momento in una potente opportunità per costruire un anno allineato ai tuoi valori e obiettivi.
Il primo passo del planning annuale: guardati indietro
La pianificazione annuale non dovrebbe mai iniziare con una pagina bianca. Al contrario, il punto di partenza è ciò che hai già costruito. Proprio come con le orchidee – non si elimina tutto per ripartire da zero ogni stagione, ma le nuove crescite vengono supportate e nutrite dalle vecchie – Inizia dall’audit del calendario, una revisione, che se fatta attentamente, ti permette di identificare i segnali energetici (cosa ti ha fatto sentire bene) e i segnali di valore (cosa ha portato risultati tangibili), ne parlavamo qui.
Il secondo passo del planning annuale: guardati intorno
Il più grande errore che possiamo fare nella pianificazione è partire dai numeri e affermare: il mio obiettivo è un +10% di fatturato, o clienti, o contratti stipulati. Il progresso non si misura solo nella crescita, ma anche nel valore e nella stabilità del nostro business, e in tempi incerti, la capacità di analizzare, la concorrenza, l’offerta e la domanda del mercato ci permette di rilevare segnali d’allarme o cambiamenti nel mercato e avere la flessibilità di un piano adattabile alle fluttuazioni per evitare perdite, difficoltà, o cogliere opportunità.
Pensa alla pianificazione come ad un navigatore GPS che riesce a ricalcolare l’itinerario in base al traffico, o alle strade chiuse, funziona bene, perché sa esattamente dove siamo e dove vogliamo andare. Il problema di molti piani, invece è che senza un buon lavoro di analisi sull’anno passato e sul mercato attuale, non sappiamo esattamente dove siamo e il percorso verso la destinazione continua a cambiare mancando di chiarezza, coerenza e consistenza, per cui se ad un tratto a causa di un imprevisto siamo costrette a imboccare una strada stretta o sterrata, non possiamo accelerare, per non perdere il ritmo, dovremo invece regolare di conseguenza l’andatura, fare maggiore attenzione ai pericoli e adattarci all’ambiente circostante.
Il terzo passo del planning annuale: guarda dentro il tuo business
L’analisi dei risultati è una fase importante della pianificazione annuale. Non si tratta solo di guardare numeri e metriche, ma anche di rapportarli all’ambiente e al mercato attuale.
Molto spesso ciò che rende inattuabile un piano è la mancata attenzione ad un problema cronico che continua a sabotare o impedire il progresso. In questi casi probabilmente rifacciamo gli stessi piani, anno dopo anno, formulando con attenzione Goal e obiettivi SMART ma il problema non è il goal da raggiungere, ma aver mancato la corretta identificazione dell’ostacolo che ci impedisce di, allocare risorse su quelle attività necessarie, a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Questo processo ti permette di identificare ciò che funziona, eliminare ciò che non serve e ottimizzare le tue risorse per il futuro.
Scava in profondità per individuare la radice di un problema
Per un’analisi efficace, è essenziale combinare dati misurabili con riflessioni personali. I numeri ti danno una visione oggettiva delle tue performance, mentre le esperienze ti aiutano a capire il “perché” dietro quei numeri.
Cerca di non farti ingannare dai “sintomi” di un problema e continua a scavare, finché raggiungi la radice del problema stesso.
Inizia raccogliendo dati chiave relativi al tuo business:
- Entrate e uscite mensili: Analizza i flussi di cassa per identificare i mesi più produttivi e quelli più deboli.
- Tassi di conversione: Valuta l’efficacia delle tue campagne di marketing o vendite.
- Costo di acquisizione cliente: Quanto ti costa acquisire un nuovo cliente?
- Performance dei prodotti/servizi: Quali offerte hanno avuto maggiore successo?
Questi dati possono essere raccolti tramite gli insights delle piattaforme social, meta business o google analytics e semplicemente riportati ogni mese o ogni settimana su un foglio Excel ben strutturato.
Il quarto passo del planning annuale: guarda sotto la superficie
Per individuare problematiche che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi, puoi utilizzare domande potenti che stimolano la riflessione:
- Quali sono stati i miei principali successi quest’anno? Cosa li ha resi possibili?
- Quali sfide ho affrontato? Come le ho superate (o perché non ci sono riuscito)?
- Quali attività mi hanno dato energia e quali me l’hanno tolta? Perché?
- Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita sopraffatta? Cosa li ha causati?
- Le mie azioni erano allineate con i miei valori e obiettivi principali?
Puoi fare questo esercizio da sola o con il supporto di una persona esterna, che può aiutarti a individuare schemi o intuizioni che potresti non notare da sola
- Quali attività o periodi dell’anno sono stati più produttivi?
- Esistono correlazioni tra alti livelli di stress e scarsi risultati?
- Ci sono stati momenti in cui hai avuto un equilibrio ottimale tra lavoro e vita personale?
Ad esempio, potresti scoprire che i lanci troppo ravvicinati aumentano lo stress senza migliorare i risultati oppure che dedicare tempo alla creatività all’inizio della settimana, migliora la tua produttività complessiva.
Il quinto passo del planning annuale: guarda avanti
Una volta completato questo profondo la voro di analisi interna ed esterna, usa le tue scoperte per:
- Eliminare attività improduttive o stressanti.
- Ottimizzare processi che funzionano bene.
- Introdurre nuove strategie basate su ciò che hai imparato.
vedrai definirsi di fronte a te, tante idee e degli obiettivi annuali personali e finanziari, relativi a tanti aspetti del business dalla comunicazione, alla raccolta di nuovi lead, la conversione, il fatturato la retention. Per non sentirti sopraffatta da compiti grandi ed impegnativi puoi suddividere i task più grandi in trimestri.
Pianificare un trimestre alla volta
La pianificazione trimestrale è una strategia, per affrontare obiettivi a lungo termine in modo gestibile, focalizzato e flessibile. Invece di sentirti sopraffatta da grandi obiettivi vaghi e complessi, puoi suddividere il tempo in blocchi di tre mesi, per concentrarti su obiettivi specifici, monitorare i progressi e adattarti con prontezza ai cambiamenti. Questo approccio riduce lo stress, migliora la produttività e la motivazione:
- seleziona un obiettivo tra quelli prefissati,
- crea una lista di tutte le attività necessarie a completare l’obiettivo,
- suddividile nell’arco dei mesi che hai a disposizione prima della scadenza.
Strumenti per tutto l’anno
Per rendere il processo più organizzato, naturale ed efficace, utilizza strumenti per raccogliere idee durante tutto il corso dell’anno:
- Journaling: Scrivi regolarmente riflessioni su successi, sfide ed emozioni legate al lavoro.
- Analisi SWOT: Analizza punti di forza, debolezze, opportunità e minacce del tuo business.
- Mind Mapping: Organizza visivamente idee ed emozioni per identificare connessioni.
- Feedback: Raccogli opinioni da clienti, collaboratori o mentori per avere prospettive esterne.
Un planning annuale che parte dai risultati
L’audit del calendario, dei risultati, la ricerca di ciò che è alla radice del nostro business è un lavoro molto più completo del semplice monitoraggio delle performance, perché ti aiuta a comprendere meglio te e il tuo business.
Anche se è un lavoro più lungo e complesso, combinando dati oggettivi, analisi dell’ambiente e riflessioni personali, puoi creare una strategia più consapevole ed efficace per raggiungere con soddisfazione gli obiettivi per il prossimo anno.
Spero che questo articolo ti abbia ispirato a iniziare subito il tuo piano annuale!
Se vuoi approfondire l’argomento leggi anche questo articolo sulla pianificazione.
La chiave per il successo è partire dai dati dell’anno scorso e apportare le modifiche necessarie a raggiungere i tuoi obiettivi personali e professionali!
Fai un audit del calendario, pianifica per trimestri e chiediti: cosa posso sottrarre? Sto complicando troppo un processo o aggiungendo impegni eccessivi? Che tu stia eliminando le cose che non ti sono servite o puntando su ciò che funziona già, la chiave è ricordarti che il tempo che hai a disposizione puoi impegnarlo per tanti, vaghi e confusi e scollegati task o poche ma profonde ed incisive azioni strategiche!
Tu hai già redatto il tuo piano annuale?