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“Vanity metrics” il lato oscuro dei social

di Micaela

Quando pensiamo alla comunicazione sui social media il conteggio dei like e dei follower, può facilmente oscurare obiettivi più significativi.

Infatti, questi cosiddetti “vanity metrics” raramente si traducono in successo reale per l’imprenditore o il brand che voglia promuovere online il proprio business.

Sappiamo bene, quanto sia gratificante vedere questi numeri crescere, ma dovremmo sempre ricordare che non riflettono necessariamente il vero valore che un brand porta al mercato né il suo impatto sul pubblico target.

il fascino dei "vanity metrics"

I “vanity metrics”, visti come conteggio di like, follower o visualizzazioni, possono essere seducenti.

Danno l’illusione di successo e popolarità, ma non significa che rispondano direttamente agli obiettivi di business aziendali: le vendite, la generazione di lead qualificati, o la costruzione di una community di clienti affezionati.

tutta la verità sui "vanity metrics"

Questi dati analitici, sebbene lusinghieri, offrono una visione superficiale dell’impatto di un brand sui social media. Possono essere facilmente manipolati, o gonfiati, senza portare a un aumento effettivo dell’engagement o delle conversioni. La vera sfida è andare oltre l’apparenza, focalizzandosi su ciò che realmente sposta l’ago della bilancia verso il successo e il raggiungimento del primo “goal” che dovrebbe muovere ogni biz sui social: la vendita.

metriche di conversione da studiare

Ma se escludiamo i “Vanity Metrics”, quali sono i valori da studiare per ottenere insight preziosi sul comportamento degli utenti e sull’efficacia della strategia di content marketing nel generare risultati tangibili? Includerei sicuramente:

  • Lead Generati: Il numero di utenti che mostrano interesse attivo per il prodotto o servizio, magari compilando un form o iscrivendosi a una newsletter.
  • Tasso di Conversione: La percentuale di visitatori che compiono l’azione desiderata, che sia un acquisto, una registrazione o il download di un contenuto.
  • Costo per Acquisizione (CPA): Quanto costa convertire un follower o un visitatore in un cliente pagante.
  • Richieste dirette di informazioni in DM.
  • Click al link in bio.
  • Click sui dati di contatto come numero, email, sito web.

dove misurare le conversioni

Per spostare l’attenzione dai “Vanity Metrics” alle metriche di conversione, considera di:

  • Impostare obiettivi chiari: Definisci cosa vuoi effettivamente raggiungere con la tua presenza su Instagram.
  • Implementare una strategia: che comprenda una fase di notorietà, una di cura e fidelizzazione dei nuovi utenti e una di conversione.
  • Utilizzare Strumenti di Analisi Avanzati: Piattaforme come Google Analytics, insieme agli insights di Instagram, possono aiutare a tracciare le conversioni e a capire da dove provengono i contatti.
  • Test A/B: Sperimentando con diversi tipi di contenuti, CTA e tempi di pubblicazione per vedere cosa converte meglio.

Costruire una presenza autentica su Instagram

Inseguire trend fuori target, porterebbe risultati rapidi ma corrispondenti solo a numeri vuoti, concentrando invece gli sforzi per creare contenuti che risuonino veramente con il pubblico, che stimolino l’interazione e che incoraggino azioni concrete, sul lungo termine, incide profondamente sul miglioramento del ROI e sull’incremento dell’engagement di qualità.

A meno che il tuo personal brand non rientri nella categoria degli influencer, l’obiettivo finale della comunicazione sui social media, non è collezionare like o follower, ma costruire una presenza autentica e valida, che supporti i tuoi obiettivi di business.

Una comunicazione che trasmetta chiarezza, empatia e professionalità, e che promuova una connessione reale con il tuo pubblico, portando a quelle conversioni e al feedback positivo dei clienti che sono i reali metri per definire il successo di un business su Instagram.
Micaela Petrilli
Petali Digitali - Strategie e Comunicazione

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